Laphroaig. Ottima degustazione, nella quale Lorenzo ci ha parlato e raccontato aneddoti su una delle distillerie di Islay
Quella della Laphroaig è veramente una storia curiosa.
Raddoppia la sua produzione proprio nel periodo più buio della storia del Whisky. Infatti durante il proibizionismo americano la distilleria per il suo gusto così medicinale e fenolico può essere venduto sotto ricetta medica laddove tutti i Whisky sono vietati. Il personale addetto al controllo delle merci presso i porti degli Stati Uniti, trovavano disgustoso il profumo di questo Whisky, tanto che non credevano possibile che ci fossero persone che bevessero il Laphroaig di loro spontanea volontà. Ebbene, la degustazione del 20 Aprile 2018 presso il Lannister Pub a Casalotti ha raccontato la distilleria attraverso 5 sue diverse espressioni, soffermandoci sopratutto sulla tipologia di imbottamenti (ex bourbon, ex sherry) e sulla diversa capacità e provenienza delle stesse. La Laphroaig è una distilleria che può sorprenderti, producendo Whisky decisi ma allo stesso tempo fini ed eleganti.
Non potevamo iniziare la degustazione se non con una icona dei single malt torbati, il LAPHROAIG 10 yo. Chiunque ami il genere e la distilleria si è sicuramente deliziato sulle note fumose di questa icona scozzese, che se da un lato, nel corso del tempo, ha leggermente cambiato le proprie caratteristiche, dallʼaltro mantiene intatto tutto il suo fascino.
Whisky molto torbato che molti accompagnano con un bicchiere di acqua fredda.
Siamo passati poi al LAPHROAIG SELECT, una vera e propria selezione di botti della distilleria, un whisky completo. Matiene le sue caratteristiche medicinali e affumicate, lasciando però spazio alla dolcezza di quella parte di whisky maturata in botti ex-sherry oloroso o ex pedro ximenez.
Il LAPRHOAIG QUATER CASK è stato sicuramente il whisky più apprezzato della serata. Anche dal mio punto di vista strettamente personale, lo trovo un whisky (NAS di ultima generazione) fantastico. Lʼinvecchiamento portato a termine in queste piccole botti da 125l dona un carattere tutto particolare a questa espressione della distilleria. Come al solito affumicato e medicinale, ma allo stesso tempo morbido e sopratutto vellutato, ma quello che ci ha lasciato basiti durante la degustazione è stato sopratutto lʼalcol. 48%, ma non cʼera traccia di questo volume alcolico così importante.
Finissimo e di una qualità eccellente.
Quarto whisky degustato il LAPHROAIG TRIPLE WOOD. Ci ha donato una forte esplosione di sentori. Questo whisky viene fatto invecchiare in tre tipi di botti diverse. Si comincia con la classica botte ex-bourbon di quercia americana, la fase intermedia del suo invecchiamento è in una botte di quater cask e finisce il suo percorso in una di ex-sherry oloroso. Lo sherry lascia un impronta importante, rilasciando delle noti dolci senza mai essere predominante su quelle classiche della distilleria.
Abbiamo chiuso con un LAPHROAIG PX CASK. Processo di invecchiamento molto simile al triple wood ma il percorso di costui termina in una botte di Pedro Ximenz e non di Oloroso. Quello che risalta immediatamente sono le note dolci di Sherry che si mescolano perfettamente con quelle fumose e medicinali. Cʼè anche un bel finale speziato dove la cannella si rende protagonista. Whisky sicuramente importante e piacevole.
Degustazione veramente interessante sia a livello di curiosità sia di qualità degli whisky assaggiati.
Il Quarter cask, anche per il suo prezzo decisamente abbordabile, risulterà il migliore.
Grazie