La terminologia del whisky, facciamo chiarezza

Terminologia del whisky? Cosa significa “Single malt”? E’ l’esempio che preferisco fare per spiegare le difficoltà che potremmo incontrare. Hai pensato di tradurlo “Singolo malto”? Sbagliato.

A volte sembra semplice, e invece, quando prendiamo in mano una bottiglia troviamo molte scritte apparentemente comprensibili o proprio incomprensibili.

La terminologia del whisky è complicata. In questi 4 video affrontiamo i termini del mondo whisky esterni ai disciplinari e se poi vuoi approfondire il discorso botti, c’è un video a parte, fatto con i ragazzi di Whisky Italy.

Unica premessa, ciò che trovate nei video è valido fino ad oggi 06/11/2018, eventuali revisionamenti dei disciplinari, successivi a questa data, non sono attualmente considerati. Il mondo del whisky è molto più in evoluzione di quel che si possa credere e l’ultimo disciplinare (scozzese), con grandi cambiamenti, è del 2009 (se non ricordo male) e da poco (2019-2020), è stata data la possibilità di usare botti ex… tutto.

Buono studio 😉

La terminologia del whisky Puntata #1

YO (Years Old)

Se sull’etichetta della bottiglia trovate un “numero” in evidenza, seguito normalmente dalla dicitura YO o Years Old, quel numero indica l’invecchiamento del whisky. In un whisky possono essere presenti più tipi di whisky con diverso invecchiamento, il numero indica l’età del whisky “più giovane”

NO AGE (NAS / NAD)

No Age Statement / No Age Declared

Se non è presente alcun numero che indichi l’età di invecchiamento, l’invecchiamento minimo è 3 anni per Whisky (Scozia) e Whiskey (Irlanda). 4 anni per Bourbon e Rye. Il disciplinare Giapponese non prevede un invecchiamento minimo, ma rifacendosi al mondo scozzese è abbastanza probabile che sia comunque fatto un invecchiamento di almeno 3 anni

Pure malt / Vatted malt

La miscela di più “Single Malt” da diverse distillerie (anche prodotti in nazioni diverse). Vatted Malt è un termine che indica la stessa cosa ma praticamente non più usato.

I Pure Malt che non specificano una nazionalità, come quelli giapponesi, possono contenere whisky provenienti da più parti del mondo. Queste diciture non sono più utilizzate nel Disciplinare Scozzese.

Triple distilled

Indica che il whisky ha subito una tripla distillazione. Se sulla bottiglia non c’è scritto nulla è stata usata la doppia distillazione. Tipicamente gli whiskey Irlandesi sono distillati 3 volte, poche eccezioni per le distillerie Scozzesi che fanno tripla distillazione. Siccome il default è doppia distillazione anche gli Irlandesi scrivono “Triple Distilled” sulle loro bottiglie. Esistono poi casi particolari di distillazione 2,5 volte e per un whisky viene dichiarata una distillazione 2,81 volte.

Gli whisky che fanno tripla distillazione sono tipicamente più morbidi e bevibili

Non chill filtered / Unchill filtered

“Non filtrato a freddo”. Il default è “Filtrato a Freddo” a causa dell’usanza americana di bere whisky con il ghiaccio, quindi chi NON filtra a freddo lo scrive sulla bottiglia.

Un whisky “Non chill filtered” NON deve essere raffreddato in quanto la filtratura a freddo è proprio quel processo che, filtrando il whisky da varie sostanze, permette di aggiungere ghiaccio o pietre ollari raffreddate in freezer senza problemi di “torbidità” del whisky. La rimozione di queste sostanze però potrebbe ridurre anche l’aroma e la corposità del nostro whisky.

In bocca può risultare più oleoso, corposo, complesso e se digrignate i denti, dopo averci fatto passare il whisky, questi scivoleranno leggermente.

La terminologia del whisky Puntata #2

Le botti: Cask – Barrel – Butt – Oak – Hogshead – “Quarter cask”, altre.

Diversi tipi di botti usate per l’invecchiamento del whisky. Botti diverse conferiscono diverse qualità al whisky.
Possono dare il nome al whisky, tipo il “Laphroaigh Quarter Cask”

Tripled wood / 4 Oaks

Indicano un tipo di invecchiamento in più tipi di botti. Anche in questo caso possono dare il nome al whisky

Single cask/ barrel

“da una singola botte”

Normalmente viene stampato sulla bottiglia il numero della botte e il numero della bottiglia ottenuta da quella botte.
Tipicamente più usato dagli Imbottigliatori indipendenti, viene anche usato da grandi distillerie.
Questa tipologia di whisky ha di solito un prezzo più alto del prodotto normale perché vengono scelte le botti che contengono il whisky migliore.

Double barrel / Double Cask / Double Matured

Indica un invecchiamento in 2 tipi diversi di botti, normalmente almeno di un anno. Non è detto che siano specificate ne le botti usate ne i tempi di invecchiamento.

Finishing

Indica che è stato fatto un invecchiamento “finale” in un altro tipo di botte. A differenza del double barrel/cask il finishing dura normalmente 3, 6 o 9 mesi.

Blended whisky

I blended whisky possono contenere qualsiasi tipo di whisky. Ci sono blended whisky che contengono anche whisky di 50 anni, per questo motivo il prezzo di un blended whisky può essere molto alto. Il mercato del whisky è dei blended whisky (92% di vendita circa, contro l’8% dei single malt). I Blended whisky, come i pure malt, se non hanno specificato una “Nazionalità” possono contenere whisky provenienti da diverse nazioni.

La terminologia del whisky Puntata #3

Small batch

Il contenuto delle bottiglie proviene dall’unione di poche botti selezionate, 3, 5, 10 botti o più in europa, ben di più (30 o più) in america

Charred cask (1-4)

Il processo di “bruciatura” dell’interno delle botti a fiamma viva. Se viene eseguita al livello più alto (4), viene chiamata “Alligator”, perché il legno all’interno delle botti prenderanno la forma della pelle di un alligatore. I whisky denominati “Charred cask” normalmente presentano una forte nota di bruciato.

PEAT / Peated / PPM

“Torba” / “Torbato” / “Part per Million”

Normalmente un whisky NON è torbato e quindi se non c’è una delle scritte riportate sopra la bottiglia, il whisky non è torbato. In Scozia, per certe distillerie, l’uso della torba è invece la normalità e quindi scrivono “Unpeated” sulle bottiglie NON torbate. In certi casi la distilleria da un nome diverso alla linea di whisky torbati, tipo Ledaig, che è la linea torbata di Tobermory.
La torba non è un additivo ma un ingrediente. La torba viene spesso usata nel processo di essiccamento dell’orzo. Il concetto di base è che, dove è situata la distilleria c’è la torba e quindi uso la torba invece della legna. Una distilleria, in altra isola europea, ha intorno a se molte pecore e quindi usa… lo sterco di pecora.

Il processo di torbatura conferisce i PPM che vengono calcolati prima della distillazione, ma il tempo e l’ossigeno sono nemici della torba, quindi:

2 whisky torbati con gli stessi PPM, stessa distilleria, stesso processo, stesso tutto: quello meno invecchiato, risulterà più torbato del più invecchiato

Una volta aperta la bottiglia, l’ossigeno attaccherà la torba che con il passare del tempo, sarà più leggera. Se avete comprato una bottiglia di whisky torbato ed è troppo torbato per il vostro gusto, basterà aspettare, dopo averla aperta.

Proof / AbV

Proof (americano e inglese). AbV (Alcool by Volume), indicano la gradazione alcolica.

Il proof americano ha valore doppio dell’AbV (40% AbV=80 Proof)
Il proof inglese ha valore 7/4 dell’AbV (40% AbV=70 Proof)
Ecco perchè gradazioni tipiche inglesi sono 45,8% (80 Proof) e 57,1% (100 Proof)

Cask strength / barrel proof / full proof / 100% proof / batch strength

I primi 4 termini sono sinonimi e significano “Forza della botte”. Il termine indica che non è stata aggiunta acqua e che il whisky presente nella botte è stato imbottigliato così com’era alla gradazione alcolica originale in botte.

Batch strength indica che, presi whisky diversi da botti diverse sono stati tutti imbottigliati senza aggiunta d’acqua.

Questo tipo di whisky ha un costo elevato. Non avendo aggiunto acqua.

ATTENZIONE: se trovate 100 proof ed è un whiskey americano significa 50% Abv. Se trovate 100 proof ed è un whisky inglese significa 57,1% Abv

High strength

Qui si apre un dibattito. Ho anche mandato una email a Tullamore Dew e chiesto cosa intendono per High Strength… ma non mi hanno risposto.

2 ipotesi:
Non è stata aggiunta acqua nella fase di “imbottamento”
Il whisky ottenuto è la miscela di whisky “cask strength” e NON “cask strength”, ottenendo una miscela “High Strength”

La terminologia del whisky Puntata #4

Solera (nella terminologia del whisky)

“Pavimento”.

Il “Metodo Solera” è un metodo di invecchiamento applicato normalmente ai vini liquorosi Spagnoli e da questi al Rum. Da un po’ di anni, “Glenfiddich” ed un’altra distilleria, lo applicano anche al whisky. Il metodo solera è un invecchiamento “progressivo”. Prevede minimo 3 file di botti. Nella più alta si “carica” il prodotto più giovane. Verrà poi spostato nelle botti sottostanti per essere spostato nelle botti sul “pavimento”. Dalle botti più basse, a contatto del pavimento (Solera), si estrae il liquido da imbottigliare.

Natural color / Non colored

Di base tutti i disciplinari (tranne Bourbon) permettono l’aggiunta di caramello colorante (di norma il E150A) che dà solo colore e non aggiunge alcun sapore. Il default è aggiungere caramello per rendere il colore del nostro whisky più “invitante” e uniforme nel tempo per i diversi imbottigliamenti. Pensate ad un whisky sul mercato da tantissimi anni tipo il Lagavulin 16 anni, dovrà avere lo stesso sapore ma anche lo stesso colore, sempre. Chi non aggiunge caramello lo scrive. Io personalmente, se non c’è scritto che NON è colorato, tendo a non fare la fase di degustazione “visiva” perché lascia solo aspetti tecnici (glicerina, etc) che non aggiungono nulla alla mia esperienza degustativa. Poi ognuno, come dico sempre, fa come meglio crede.

Coffey still / Pot still

Sono gli alambicchi. Quando scritto sulla bottiglia indicano quale tipo di alambicco è stato usato. Per determinati tipi di whisky è obbligatorio l’uso di un alambicco da disciplinare, e quindi di default, non viene scritto il tipo di alambicco perché deve essere usato solo quel tipo di alambicco.

Quando si parla di distillazione “discontinua” ci si riferisce al Pot stil
Quando si parla di distillazione “continua” ci si riferisce al Coffey stil

Altri termini del mondo del whisky che non si trovano sulle etichette delle bottiglie

Dram

“La quantità giusta”. Il dram indica la quantità di whisky giusta “ad personam”, non è quindi una quantità definita ma solitamente è circa dai 2,5 cl ai 5 cl. In degustazione questa quantità è 1,5 / 2 cl

Angel’s Share

“La parte degli angeli”
Indica quanta “parte” evapora ogni anno. Possiamo dire che all’incirca è:
Scozia 1,8%
Irlanda 2,1%
Caraibi 6%
Filippine 8%

Devil’s Share (cut)

“La parte del diavolo”
Indica la parte di liquido che viene trattenuta dalla botte. Lo subisce chi usa botti nuove, di più o di meno, in base al tipo di legno usato. Legni più porosi richiederanno un maggior Devil’s cut.

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